LA 127


La prima serie
La prima serie

La Fiat 127 è una autovettura prodotta dalla FIAT che la casa torinese ha mantenuto in listino dal 1971 al 1987. Il codice di progetto interno alla FIAT è X1/4.

La "127" viene lanciata nel '71, come erede della "850". Rispetto alla vettura che l'ha preceduta, la "127" rappresenta un passo avanti notevole: il motore è anteriore trasversale (anziché posteriore), la trazione è sulle ruote anteriori (prima era posteriore), il pianale è completamente nuovo, le sospensioni seguono lo schema a 4 ruote indipendenti con sospensione anteriore Mc Pherson e posteriori a balestra trasversale. Della "850" viene conservato il motore serie 100 4 cilindri con albero a camme laterale e distribuzione ad aste e bilancieri, montato nella versione da 903 cm³ della "850 Sport Coupé", ma depotenziato a 47 CV erogati a 6200 giri/min. e con una coppia max di 6,3kgm. a 3500 giri/min.

Molte delle innovazioni tecnologiche erano state anche testate nell'ambito dello stesso gruppo FIAT sulla Autobianchi A112, presentata un paio d'anni prima e che sarà anche una delle avversarie più agguerrite nelle vendite, in particolare sul mercato nazionale.

Pio Manzù
Pio Manzù

Rispetto alla sua progenitrice la "127" si rivela anche molto più moderna e spaziosa all'interno. Anche il bagagliaio è molto più ampio (365 dm³). L'interno punta sulla razionalità, sia nello sfruttamento dello spazio (l'abitabilità per 4 persone è decisamente buona e rende l'auto idonea alle necessità di una piccola famiglia), sia negli arredi.

Lo stile della vettura era opera di Pio Manzù (figlio dello scultore Giacomo), che però morì in un incidente automobilistico prima di vedere in produzione la vettura.

Su strada, inoltre, la nuova utilitaria FIAT ha un ottimo comportamento: la tenuta di strada è elevata, le prestazioni sono brillanti (oltre 140 km/h di velocità massima) e i consumi contenuti. Di buon livello anche il cambio a 4 marce e l'impianto frenante, dotato di freni a disco anteriori e a tamburo posteriori.

Il successo del modello, sia da parte del pubblico che da parte della critica fu immediato, ben rappresentato dalla conquista, nell'anno della presentazione, dell'ambito premio Auto dell'anno (1972).

La Special
La Special

Nel 72 alla versione standard viene affiancata la 3p, dotata del portellone posteriore, mentre dal '75 è disponibile, sia per la versione a 2 porte che per quella a 3, il livello di finitura "Special", che si distingue per una diversa plancia, per i sedili bicolore con poggiatesta a richiesta, per i profili laterali in metallo e gomma, per la luce di retromarcia, per i diversi paraurti con profilo gommato, per i copricerchi specifici, per l'inedita mascherina a maglia quadrata, per i profili cromati sui gocciolatoi, sui fanali anteriori e posteriori, sulle maniglie apriporta interne ed esterne, sui pannelli, sui braccioli e perfino sul lato esterno delle guarnizioni dei vetri. Nello stesso anno compare nei listini italiani la versione 4 porte (solo in allestimento "Special"), prodotta dalla spagnola SEAT, in quel periodo sotto il controllo della FIAT. Nel novembre 1974,inoltre,si raggiunse il milione di esemplari prodotti.

Agli inizi del '76, per far fronte alle normative antinquinamento appena entrate in vigore, il motore viene opportunamente modificato; si lavora sulla distribuzione e più precisamente su una riduzione delle fasi (aspirazione da 25°/51° a 17°/43°, scarico da 64°/12° a 57°/3°) e sulla diminuzione dell'alzata delle valvole, passata da 8,8 a 8,4 mm. Si adotta anche un nuovo carburatore con un diffusore da 22 mm (Weber 30 IBA 22), in luogo dell'originale da 24 mm (Weber 32 IBA 20). Con questa modifica il motore diventa meno brillante e meno grintoso. Questi i nuovi dati di erogazione: potenza max. 45  CV/din a 5600 giri/min. Coppia max. 6,5 kgm/din a 3000 giri/min.

La seconda serie
La seconda serie

Nel '77 la 127 è oggetto di un profondo restyling e nasce la seconda serie del modello. I cambiamenti sono rilevanti: cambiano frontale, coda, andamento del finestrino posteriore, e tutti gli interni. Quattro ora le varianti di carrozzeria disponibili: 2 porte, 3 porte, 4 porte (di produzione SEAT) e, in seguito, 5 porte; 3 gli allestimenti (L, C e CL); due i motori (il vecchio 903 cm³ ed un inedito 1050 cm³). Al momento del lancio, per la 2 porte e la 3 porte, gli allestimenti L e C erano riservati alla motorizzazione 903 cm³ mentre l'allestimento CL si poteva avere solo con motore 1049 cm³. La 4 porte era invece offerta solo con l'allestimento CL, abbinato però al motore da 903 cm³. Si aggiungeranno in seguito la versione Sport (solo a 3 porte) e la 5 porte (prima C, poi CL, solo con motore 903).

Esteticamente la L presenta paraurti metallici neri con angolari in plastica, è inoltre priva di luci di retromarcia e ha un interno piuttosto spartano, con sedili anteriori a schienale fisso rivestiti in similpelle nera, pannelli porta anch'essi in similpelle nera privi di tasche portaoggetti e con maniglia piccola. La C ha paraurti più grossi ed interamente in plastica, luci di retromarcia, sedili meglio profilati in similpelle o in panno, pavimento in moquette, rivestimento padiglione in agugliato, pannelli porta in panno coordinato con i sedili e dotati di una maniglia più grande che funge da poggiabraccia ed incorpora la levetta di apertura porta. A centro plancia compare l'accendisigari mentre nella strumentazione viene aggiunto il termometro del liquido di raffreddamento e il lavavetro diventa elettrico. La CL presenta paraurti con parte superiore verniciata in argento metallizzato, mascherina con profilo inferiore argento, cerchi con coppe argento, vetri posteriori apribili a compasso, sedili reclinabili in finta pelle o panno, pannelli porte rivestiti in moquette; a richiesta, secondo le versioni, ci sono contagiri (solo sulla CL), cristalli atermici, poggiatesta, cinture di sicurezza, lunotto termico, tergilunotto, vernice metallizzata (argento, rame, verde chiaro, azzurro le tinte).

La più venduta in Europa
La più venduta in Europa

Meccanicamente si segnala una novità: accanto al 903, viene introdotto un 4 cilindri monoalbero in testa di 1049 cm³ da 50 CV, prodotto in Brasile.

Su entrambe le motorizzazioni venne montato un nuovo cambio di velocità con un rinvio finale del 15% più lungo [14/57(4,071:1)] rispetto a quello montato precedentemente [13/61(4,692:1)]. Tale modifica, istituita per limitare i consumi e la rumorosità a velocità costante, influì pesantemente sulla capacità di ripresa della vettura: in particolare la versione 903 cm³, complice anche il motore depotenziato a 45 CV, perse gran parte delle sue doti di scatto e agilità tipiche della prima versione, trasformandosi in una tranquilla berlinetta senza pretese. Chi voleva qualcosa in più doveva rivolgersi alla versione 1049 cm³ la quale, pur disponendo di un motore dal temperamento meno vivace rispetto alla 900 I serie, ricalcava grosso modo le prestazioni della vecchia versione. Dato il nuovo rinvio finale lungo, si rese necessario sostituire il rapporto della prima marcia con uno più corto [11/43(3,909:1)] rispetto a quello montato in origine [11/40 (3,636:1)] allo scopo di facilitare lo spunto del veicolo in salita e/o a pieno carico.

La Sport 70HP
La Sport 70HP

Nel '78 arriva la 127 Sport, solo a tre porte e caratterizzata sportivamente ed equipaggiata col motore brasiliano di 1049 cm³ potenziato a 70 CV tramite rifasatura della distribuzione ed adozione di un carburatore doppio corpo. Esteticamente la 127 Sport si presenta piuttosto aggressiva: carrozzeria nera con strisce adesive arancio oppure arancio con strisce adesive nere oppure grigio metallizzato con strisce adesive nere, calandra con disegno reticolare, loghi sport, spoiler anteriore e posteriore, cerchi stampati con disegno sportivo, pneumatici 155/70 larghi e scarico con doppia uscita. All'interno, volante sportivo di piccolo diametro con corona imbottita e due razze in alluminio, strumentazione aggiuntiva al centro della plancia, sedili anteriori anatomici con poggiatesta integrato, rivestimenti in similpelle e tessuto con cadenini a contrasto (arancio sulle nere e arancio, azzurri sulla grigia). Di serie contagiri, orologio, lunotto termico, tergilunotto e sedile posteriore sdoppiato. Nello stesso anno debutta la "127 Top" basata sulla 1050 CL e disponibile solo con carrozzeria 3 porte e in due colorazioni specifiche, bronzo e blu, entrambe metallizzate, che identificavano due allestimenti interni diversi. Entrambe avevano i sedili in velluto (con poggiatesta e divano posteriore sdoppiabile), i vetri atermici, il volante sportivo, il tergilunotto e il lunotto termico, Optional erano i cerchi ruota della Sport (ma in versione bicolore nera/grigia con pneumatici 155/70) ed il tetto apribile (non disponibile per la versione bronzo).

Nel 1980 venne introdotta anche la versione a 5 porte, in allestimento C e con propulsore di 903 cm³. Contemporaneamente la produzione della 4 porte viene spostata in Italia.

L'abitacolo della "Diesel"
L'abitacolo della "Diesel"

Nel 1981 vengono lanciate la Fiat 127 D e la Fiat 127 Panorama, entrambe basate sulla carrozzeria (differente da quella della "127" europea) della "147" brasiliana. La prima è equipaggiata con un motore a gasolio di 1301 cm³ da 45 CV, la seconda (versione familiare della "147" brasiliana) è disponibile sia in versione a benzina (da 1049 cm³), sia in quella diesel (da 1301 cm³). La "147" stessa verrà venduta in Italia anche con il nome di 127 rustica: presentata nel 1979 era una versione di aspetto fuoristradistico con allestimento spartano (scocca derivata dalla 147 ed assemblata presso gli stabilimenti Lamborghini), motore 1.050, sospensioni rinforzate (molloni anteriori tipo Tropico e balestre posteriori a lame), protezione della coppa. La fanaleria anteriore e posteriore era riparata da una griglia montata sul paraurti tubolare in metallo, internamente aveva la plancia della 127 brasiliana e sedili specifici con struttura tubolare tipo sedia a sdraio poco imbottiti e rivestiti in similpelle marrone. Offerta con vernice semiopaca di colore beige militare, cerchi neri senza coprimozzo e pneumatici winter, prevedeva come unico optional il portapacchi tubolare. Molto rumorosa ed essenziale, la Rustica fu tolta dal listino nel 1981

La Rustica
La Rustica

Nel frattempo, nella primavera del 1981, la FIAT opera una revisione della gamma. Gli allestimenti L, C, CL e Sport vengono sostituiti dagli "Special" (in pratica la precedente C) disponibile solo col motore 903, "Super" (analoga alla precedente CL ma con tutti gli optionals e i cerchi della C), disponibile sia col 903 che col 1049, e "Sport II" pressoché identica alla precedente Sport. La carrozzeria beneficia di un nuovo assortimento di colori, di fasce paracolpi laterali e di bande di identificazione sul portellone; le finiture dei modelli precedenti, sempre molto spartane, vengono finalmente migliorate. La 3 porte 1050 Top e la 4 porte 900 CL rimangono invariate, mentre la 5 porte 900 C viene sostituita dalla 5 porte 900 CL.

La terza serie
La terza serie

Nel 1981, fa il suo esordio la terza serie della 127, caratterizzata da ampi scudi paraurti (in plastica), frontale e coda ridisegnati (con gruppi ottici ricoperti da cornici in plastica), nuovi fascioni laterali in plastica (più ampi e comprensivi di passaruota negli allestimenti superiori) e nuovi interni, fra cui una plancia molto vistosa. Ad eccezione di un nuovo cofano più' lungo, per allinearsi ai nuovi proiettori, i lamierati non subiscono variazioni e le differenze estetiche, all'apparenza notevoli, sono dovute esclusivamente alle modanature aggiunte.

Gli allestimenti riprendono quelli del restyling del 1980 ("Special", "Super" e "Sport"). I motori di 900 e 1050 cm³ rimangono invariati, mentre la "Sport" adotta un 1301 cm³ da 75 CV derivato per maggiorazione dal 1050 cm³. Importante novità della terza serie è finalmente la possibilità di montare il cambio a 5 marce, che sulle prime due serie non era mai stato disponibile (nemmeno sulla Sport) perché la forma dei longheroni anteriori non lasciava spazio a sufficienza. Il 5 marce viene montato soprattutto sulla versione 1050 Super, che per l'occasione sfoggia la scritta "Super 5 Speed" sul portellone. Anche le sospensioni vengono profondamente riviste nelle tarature, e per la prima volta le ruote anteriori hanno un assetto a camber negativo. La nuova carrozzeria, pretenziosa e appesantita, esprime un tentativo di sovrapporre elementi stilistici correnti a un corpo vettura vecchio ormai di dieci anni. Non era facile per i progettisti Fiat rendere alla 127 una parvenza moderna, ma le modifiche convincono i compratori che ancora una volta le regalano il primo posto (seppur insidiato dalla nuova Ritmo, e solo per il 1982) nelle vendite

La "Unificata" berlina e "Panorama"
La "Unificata" berlina e "Panorama"

L'introduzione sul mercato della "Uno" (1983), non determina, come si credeva, l'uscita di scena della "127" che, proprio quell'anno, viene nuovamente ristilizzata per diventare un'alternativa "low-cost" alla nuova arrivata. Nasce la 127 Unificata, cioè un unico modello per Europa e Sud America, dove viene prodotta (che poi altro non è che un restyling della 147, con la conseguente definitiva uscita di produzione della versione italiana). La Unificata dispone di due motori (il benzina di 1050 cm³ e il diesel di 1301 cm³), due corpi vettura (berlina a tre porte e station wagon Panorama) e un unico allestimento, quello del vecchio modello "Super", nel frontale si introduce il nuovo logo FIAT: le cinque barre cromate. Più convincente della precedente, soprattutto nella coda (anche se però il portellone è di dimensioni lievemente inferiori a quello della vecchia versione, praticamente con la stessa soglia di ingresso della prima serie del 1971), questa nuova serie deve però vivere all'ombra della "Uno", e il suo impatto sul mercato risulta dunque trascurabile. La carriera europea della "127" si conclude nel 1987, mentre in Sud America la produzione continua fino a metà anni novanta.

 

Per un certo periodo venne prodotta (con componenti di provenienza brasiliani, ma motori a benzina e non a miscela alcool-benzina) anche in Argentina dagli stabilimenti della SEVEL argentina (joint-venture con Peugeot). Il nome argentino variava. La prima versione (147/Rustica) era denominata "Brio". Successivamente con l'adozione della griglia anteriore con le "cinque barre cromata" divenne "Spazio" (sino 1l 1993) e poi "Vivace" sino al 1996, quando ne cessò la produzione anche in Argentina. Al termine della produzione si stima che ne fossero stati prodotti oltre 4,5 milioni di unità.

La Seat 127
La Seat 127

La produzione della 127 venne effettuata anche negli stabilimenti brasiliani della Fiat e in quelli spagnoli della allora controllata SEAT, che la commercializzava sul mercato nazionale come Seat 127. Al termine dell'accordo con la Fiat, come era successo con altri modelli (ad esempio la Panda e la Ritmo), la casa spagnola provvide ad alcune leggere modifiche del modello esistente per immettere sul mercato la derivata, chiamata Fura.

Nel 1972 la carrozzeria Francis Lombardi presentò la versione "Lucciola", con carrozzeria leggermente allungata e 4 porte. La diversa inclinazione del lunotto rispetto al cofano posteriore produsse come risultato una linea sgraziata.

In Brasile, oltre alle "147", fu prodotta una versione due porte a tre volumi della 127 Unificata, somigliante in piccolo ad una 128 e chiamata "Oggi".

Anche sul mercato jugoslavo venne immessa una versione derivata di questo modello, prodotta dalla Zastava e chiamata Zastava Yugo 45 e della sua gemella la Innocenti Koral; in questo caso la meccanica della 127 venne rivestita da una nuova carrozzeria, che aveva pochi punti in comune con la progenitrice.

Il veicolo commerciale più noto, derivato dalla 127, è la prima serie del furgone Fiorino:  del Fiorino esisteva anche una versione pick up, con il medesimo frontale della 147 e della Rustica.

Il "Fiorino"
Il "Fiorino"

Tra gli utilizzi meno ortodossi collegati alla storia della 127, si annovera l'utilizzo del suo stesso motore per la realizzazione di un motociclo, la Shifty 900; oltre al propulsore, del veicolo originale venivano riciclati anche il cambio e la strumentazione.

Nel 1973 il motore della 127 venne utilizzato per il progetto del cogeneratore sviluppato dal Centro Ricerche Fiat, il TOTEM. Il motore, in versione 903 cm³ di cilindrata, era stato convertito per l'alimentazione a gas o biogas. L'ideatore del progetto fu l'ing. Mario Palazzetti.

 

Sono stati prodotti oltre 6 milioni di vetture attraversando tre decenni e diverse nazioni!

(fonte: Wikipedia)