Il bambino Pierluigi


La prima volta al mare in Sicilia,primi anni 80
La prima volta al mare in Sicilia,primi anni 80

La mia passione per le auto in famiglia non è mai stata capita, nessuno a casa l'ha mai avuta e, inspiegabilmente, tutti si chiedevano come mai io avessi questa fissa...
Mio padre s’interessava di auto, ma per il semplice fatto che gli piaceva tenerle bene, farci la manutenzione, cambiarle ogni 5 o 6 anni quando si poteva, non a caso prima che perdesse il lavoro ne ha cambiate parecchie, tutte nuove, ed eccezion fatta per qualcuna, tutte Fiat.
Da piccolo ero già un tipo un po’ particolare, un po’ solitario, un po’ diffidente, avevo bisogno forse come tutti i bambini di quell'oggetto che ti fa sentire forte, che ti sta sempre vicino, che diventa il tuo compagno di giochi, di avventure, di tutto.

Ma mentre tutti i bambini della mia età sceglievano un orsacchiotto o l'uomo ragno, Mazinga o qualcos'altro... io sceglievo lei: la nostra auto.

 

La vedevo come una persona: io figlio "semi-unico" con genitori molto più grandi di me e una sorella che poteva esser mia madre; io che non frequentai l'asilo e che crebbi un po’ in una "cupola di vetro" a causa del brutto incidente che portò in cielo il mio fratellone che il Signore non mi ha nemmeno dato modo di conoscere; io che il primo giorno delle elementari mi misi a piangere e volevo scappare, perché gli altri bambini non mi avevano mai nemmeno visto una volta e mi facevano paura...

Avevo lei: una Seat 127 900 CL del 1980, di colore Blu Adriatico.


Orgoglioso di lei,fine anni 80
Orgoglioso di lei,fine anni 80

Questa macchina fu acquistata nel febbraio del 1980 da mio padre, esattamente un mese prima della mia nascita, presso la concessionaria Fiat "Fossati" di Pavia. Andò a sostituire una sfortunatissima Alfasud, auto che lo portò a odiare il marchio del Biscione tuttora...


Mio padre all'epoca aveva buon gusto per le scelte sugli allestimenti, voleva il meglio del modello che lui comprava, e ciò era molto più facile di adesso, poiché la varietà delle gamme di una volta era molto più semplice di quelle di oggi.
Aveva già avuto altre 127, tutte Fiat però, sia della prima serie sia della seconda. Solo con una si trovò male e, infatti, durò nel nostro box solo quindici giorni... ma questa è un’altra storia.


In quel periodo le "Seat" offrivano una dotazione superiore alle italiane "Fiat": sedili, pannelli porta e rivestimento del tetto in velluto nero, coprimozzi cromati, contagiri, cromature, borsello di pelle da attaccare al pannello della portiera e la possibilità dell'allestimento CL con motore 900 cc (in Italia, sulle Fiat, abbinato solo al 1050cc).

 

Ma torniamo alla "mia" Seat 127... è stata la macchina che portò mia madre al policlinico San Matteo di Pavia dove sono nato, è stata la macchina che mi ha riportato a casa, è stata la macchina che mi ha portato in chiesa per il battesimo e al matrimonio di mia sorella nel 1982...

E' stata la mia amica d’infanzia, ci passavo delle ore a giocarci dentro, mi sedevo in garage sul mio seggiolino davanti al lei e la guardavo... era cosi bello quel suo musetto, la amavo. Spesso mi ci addormentavo dentro, sul comodo velluto dei sedili, e i miei genitori non mi trovavano più... se lo ricordano ancora oggi!
E' stata la macchina che mi ha portato per la prima volta in Sicilia al mare, è stata la macchina che mi ha portato la prima volta dai nonni lontani... E' stata la macchina che mi ha accompagnato al mio primo giorno di scuola, la macchina che mi portò da mio padre in ospedale quando stava male...
Poi essendo figlio di un radioamatore, con quell'antennone sul tetto e l'altra antenna sulla coda era ancora più speciale...

Mio padre nella nostra prima casa,piccola manutenzione,fine anni 80
Mio padre nella nostra prima casa,piccola manutenzione,fine anni 80

Adoravo il suo colore... lo stesso del cielo. Sognavo spesso di poterla guidare, ma non ne ho avuto l'occasione.

Ricordo quando purtroppo tamponammo un’altra auto: mio padre per scherzo diceva che era colpa mia che parlavo sempre se non era riuscito a frenare in tempo. Si era piegato il cofano, rotta la mascherina e un faro... ed io piangevo come un matto a vederla cosi... mi sentivo responsabile di averle fatto del male, avevo paura a stare solo con lei sino a quando non la vidi tornare a casa bella come il sole dal carrozziere...


Siamo cresciuti insieme, ho iniziato con lei a curare la pulizia, i particolari, i graffietti... a interessarmi della tecnica, della meccanica. La mia passione per le auto è nata per lei e con lei, è durata negli anni sino ai giorni nostri. Tutto quello che riguarda le auto e la mia vita è partito da lei: i lavoretti, la manutenzione, le mie vetture storiche Lancia (vedi www.ladeltadipierluigi.jimdo.com), le mie collezioni, i raduni, e tanti ma tanti amici... ne ho fatte e viste di cose in questi quasi 40 anni, e in parte è anche merito suo.

 

Un solo grande rimorso: quello di non esser riuscito a fare della mia passione un lavoro... ma questo è un altro lungo discorso, che vi racconterò magari un'altra volta...


Quanti ricordi, quante giornate spensierate...


Poi iniziai a crescere, egoisticamente cominciai a odiarla... tutti possedevano le macchine nuove e moderne a scuola... lei era sempre stata con noi, mai un problema, mai una fermata... ma era per me vecchia...

Io,papà e la 127,metà anni 80
Io,papà e la 127,metà anni 80

Tutto a un tratto l'oggetto che ritenevo più importante e amico divenne un nemico, una cosa da sostituire... iniziai a far pressione su mio padre per sostituirla con un’auto più moderna... e dopo un annetto finì davvero cosi.
Nel giugno 1992, esattamente la notte del cinque, la 127 dormì per l'ultima volta nel nostro box a Giussago... la guardai schifato quella sera... ma un qualcosa dentro di me la vedeva un po’ soffrire... non volli partecipare al rito dello scambio in concessionaria.
Il giorno dopo, al ritorno da scuola, trovai nel box la Uno, auto che poi ha segnato un’altra parte importante della mia vita, e all'improvviso 12 anni di convivenza sembrarono spariti nel nulla... non mi rendevo conto allora di quanto stessi sbagliando.

 

Ma la sorte volle che i nostri destini s’incontrassero ancora!


Dopo pochi giorni venne dalla Sicilia un mio zio, e insieme a mio padre andò a vedere se la 127 era ancora alla concessionaria: la trovarono nel piazzale dell'usato e mio zio la acquistò.
Era l'agosto del 1992, insieme (mamma e papà con la Uno ed io e zio con la 127) partimmo alla volta di Genova, dove ci saremmo imbarcati per la Sicilia. Fu l'ultimo vero viaggio che facemmo insieme, io e lei.


Dalla fine di quell'estate non ne ebbi più notizie: tra agosto e settembre (mese in cui io e i miei genitori facemmo ritorno a Pavia), la 127 subì un drammatico declino... passò da onesta e rispettata auto di un operaio del nord a mezzo di trasporto da strapazzo di un contadino del sud... altri usi, altre strade, altre cure, altra vita. Fu ritargata Agrigento (all'epoca si cambiavano le targhe in base alla provincia di residenza).
Dopo il nulla... so per certo che dopo mio zio, ha avuto un’altra proprietaria che l'ha demolita nel 1999. Ho provato più volte a rintracciarla, a cercare di trovare notizie e informazioni in merito, ma invano.

 

Ora a distanza di più di 20 anni, mi vengono giù ancora le lacrime quando la ricordo... oggi avrebbe la mia età... sarebbe rara, storica e sopratutto sarebbe davvero "MIA"...

 

Riposa in pace cara SEAT 127 900 CL 2 porte color Blu Adriatico (PV443970), ovunque tu o le tue parti siano finite...